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Articoli | 30.04.25
Il musical Prova a Prendermi, ispirato al celebre film con Leonardo DiCaprio e Tom Hanks, ha debuttato in Italia al Teatro Nazionale di Milano e Teatro Brancaccio di Roma, portando in scena la straordinaria storia di Frank Abagnale Jr., il giovane truffatore che ha ingannato l’America negli anni ’60. L’adattamento Italiano stato realizzato con una particolare attenzione al design che arricchisce ulteriormente la narrazione. Ma dietro la magia delle luci c’è il lavoro preciso e meticoloso del light designer Emanuele Agliati e dell’assistente LD e programmatore luci Mattia Carli, che hanno collaborato per creare un’illuminazione capace di trasportare lo spettatore nel cuore dell’epoca e della narrazione. La progettazione delle luci per Prova a Prendermi è nata con l’obiettivo di restituire l’atmosfera e il ritmo del film Diretto da Spielberg adattandoli al linguaggio teatrale.
Emanuele Agliati ha voluto rendere il “mondo visivo” del musical il più giovane e dinamico possibile, ispirandosi agli anni ’60 ma proiettandoli nel presente. Il film, infatti, è caratterizzato da immagini rapide, cambi di scena frequenti e un’estetica visiva che rispecchia il colore e la perfezione delle forme, un richiamo ai primi programmi televisivi di varietà. L’ispirazione per la luce è quindi venuta non solo dal film stesso, ma anche dalla televisione anni ’60, con i suoi colori vibranti e le forme estetiche iconiche. Per Agliati ogni cambiamento di scena doveva essere marcato da colori e fonti luminose specifiche, capaci non solo di delineare l’ambiente, ma di comunicare allo stesso tempo le emozioni dei protagonisti. Il lavoro con il team creativo: La collaborazione tra il lighting designer, il regista Piero Di Blasio, lo scenografo Gabriele Moreschi e la costumista Francesca Grossi è stata essenziale per costruire l’aspetto visivo del musical. Il regista ha richiesto una scenografia minimalista e geometrica che rievocasse l’estetica degli anni ’60, ma con una dinamicità che fosse al passo con il ritmo frenetico della storia. Agliati ha lavorato fianco a fianco con Moreschi per individuare le provenienze della luce e i punti di illuminazione chiave per ogni ambientazione.
Le luci non dovevano solo illuminare i personaggi, ma anche “disegnare” lo spazio, creando diverse atmosfere per ciascuna scena. Ad esempio, le scene più intime e riflessive sono state illuminate con tonalità pastello, mentre i numeri musicali sono stati resi più intensi grazie a luci dai colori saturi. La luce, infatti, è parte integrante della narrazione, capace di spingere lo spettatore a vivere ogni momento come se fosse parte della storia raccontata da Frank, che nella trama sembra sempre parlare direttamente al pubblico, come in uno show televisivo. Uno degli aspetti più sfidanti della realizzazione del musical è stato la forma della scena: l’intero spazio scenico era racchiuso tra due strutture a forma di vecchi televisori, inquadrando l’azione con una geometria che ha reso difficile la gestione delle luci; inoltre, l’assenza di “seguipersona”, che in un musical sono essenziali per illuminare i protagonisti principali, ha spinto il team a lavorare con fonti di luce alternative, come puntamenti speciali e luci di taglio, per “scolpire” i personaggi nello spazio scenico.
Le luci di RM Multimedia:
Per affrontare queste sfide, Agliati ha deciso di affidarsi al meglio che il mercato offre scegliendo MA, Robe Lighting e Luminex .
Le luci principali del musical sono state gli Esprite di Robe Lighting, scelti per la loro potenza, precisione cromatica e versatilità. La possibilità di ottenere sia luce bianca che miscelazione di colori ha permesso al team di creare scenari visivi estremamente dinamici, dalle scene più scure e drammatiche a quelle più vivaci e brillanti.
“Vista la particolarità della scena, ovvero una quadratura composta da principali inclinati e la vicinanza tra gli stessi, e vista l’esigenza teatrale di nascondere il più possibile gli apparecchi, gli Esprite si son trovati a lavorare tutti in modo differente a seconda della posizione, alcuni passavano liberamente, altri invece avevano più impedimenti, e soprattutto vi era una grande vicinanza della sorgente luminosa al cervello dei portali. Questa condizione sfavorevole avrebbe ovviamente creato segni e aloni di luce spuria ma Robe ha pensato ad una soluzione per risolvere queste problematiche fornendo i Top Hat, accessorio che si è rilevato fondamentale per ottenere un’immagine generale più pulita. Grazie alla disponibilità di RM siamo riusciti ad averne il numero sufficiente per dotare gli apparecchi di prima e seconda americana, dove i principali erano molto vicini alle sorgenti”
ha aggiunto Mattia Carli, assistente LD e programmatore luci.
A completare la dotazione ci sono stati i Robe Spiider, wash compatti e potenti, utilizzati per creare controluce e illuminare i soggetti di taglio, ma anche per donare morbidezza e varietà alle ambientazioni. Non sono mancati poi i T1, utilizzati per le luci frontali, e le X1 FT PRO, essenziali per creare l’atmosfera giusta attraverso la nebbia, che amplificava l’effetto delle luci. La gestione di tutto il sistema è stata affidata a grandMA2 Light e Luminex, una scelta che ha permesso di ottimizzare i tempi e lavorare con efficienza, grazie alla familiarità di Mattia Carli con il software.
Mattia ci ha spiegato che, come tutti gli spettacoli di musical, lo show è tutto in un’unica sequenza “Main” in questo caso composta da circa 450 cue eseguite a mano, senza timecode o trigger. Alessandro Lazzarini, operatore luci, ha configurato una rete Luminex ridondante con due Gigacore 14R, mentre il segnale DMX è stato indirizzato alle macchine attraverso Luminode 12.
Nonostante la sfida contro il tempo e le consuete difficoltà di produzione, il lavoro di squadra tra Emanuele Agliati, Mattia Carli e tutto il team, ha portato ad una realizzazione eccezionale nella quale le luci hanno esercitato un ruolo chiave per il coinvolgimento del pubblico in sala.
CREDITS:
Light designer: Emanuele Agliati
Assistente LD e programmatore luci: Mattia Carli
Operatore luci: Alessandro Lazzarini
Regista: Piero di Blasio
Set designer: Gabriele Moreschi
Costumi: Francesca Grossi
Service: Suono e Luci
Foto di scena: Giovanna Onofri
Produzione: VIOLA PRODUZIONI – Centro di produzione teatrale